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“Dillo in italiano”

Mercoledì 25 febbraio ho letto un articolo sul quotidiano la Repubblica dal titolo “niente inglese siamo italiani” incuriosita ho approfondito la lettura. La lingua inglese e una lingua veicolare che permette di comunicare con tutto il mondo e tutti dobbiamo cercare di impararla per avere ottime opportunità nella vita,ma non bisogna abusare degli anglismi. Durante un convegno sul tema dell’influenza dell’inglese sulla lingua italiana si e ammesso che tra le lingue romanze  l’italiano sembra in effetti quella più permeabile alle influenze straniere. Gli anglismi vanno bene se usati nel giornalismo ma poi nella scrittura restano solo parole come bar , sport o film, che sono patrimonio comune. Un grande cultore e studioso della lingua italiana ricorda che gli italianismi sono molto più numerosi degli anglismi e aggiunge che le lingue di maggiore successo sono le più aperte come l’americano che accoglie ispanismi.  Nel vocabolario di lingua italiana Zanichelli su 130.000 parole inserite solo il 3 per cento arriva da altre lingue. Uno dei termini recenti impostosi nel 2013 e la parola “selfie” che è entrata nel vocabolario italiano 2015. Si e arrivati alla conclusione che utilizzare costantemente termini inglesi e una forma dove convivono snobismo e provincialismo ecco perché la  pubblicità usa poche forme straniere. Invece le parole straniere sono di uso comune nei titoli dei prodotti infatti molte grandi compagnie telefoniche chiamano con parole non italiane le formule dei lori abbonamenti e cosi pure i nomi di alcune autovetture. L’indicazione dovrebbe essere che bisognerebbe usare parole italiane ma pretendere esattezza dalla lingua con la quale si sta cercando di comunicare.

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