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Siamo tutti Charlie

Parigi, 7 gennaio 2015 – Due uomini armati e incappucciati entrano nella sede di Charlie Hebdo, il settimanale satirico noto per le vignette su Maometto, sparano senza fermarsi uccidendo 12 giornalisti tra cui il direttore Charb. Gli assassini sono due fratelli franco-algerini di 32 e 34 anni, Said e Sherif, tornati in Francia dalla Siria. Avrebbero urlato: “Vendicheremo il Profeta” e “Allah u Akbar”, dopo aver sterminato la redazione di Charlie Hebdo. Nel 2006 la rivista satirica decise di ripubblicare una serie di caricature del profeta Maometto, diffuse inizialmente dal quotidiano danese. Da allora Charlie Hebdo visse sotto la minaccia dei terroristi islamici.  L’Europa compatta condanna gli attacchi come atto vile e barbaro. Hanno ucciso un modo di pensare, difensori della libertà, ora non potranno parlare mai più. Parigi ha reso omaggio alle vittime e ha manifestato, insieme a figure istituzionali e numerosi esponenti politici di vari Paesi, contro gli autori del peggiore attentato degli ultimi decenni mai avvenuto in Francia, accendendo anche con le lampadine di un albero di natale la scritta in inglese “Not afraid” non abbiamo paura.

Siamo con Charlie Hebdo. Dalla parte della libertà d’informazione, di critica e di satira, fondamenti irrinunciabili della democrazia.

Redazione del giornale dell’istituto

 

 

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